Siamo nel cuore di un’estate un po’ strana e contemporaneamente molto intensa: green pass, vaccini, incendi e grandinate a fare da contorno alle “nostre” vacanze.
Ci troviamo anche nel periodo dell’anno in cui si pagano imposte e contributi e, quest’anno, abbiamo a che fare anche con una agevolazione che riguarda proprio il pagamento di questi ultimi.
Ci occupiamo quindi del cosiddetto anno bianco contributivo.
A fine luglio il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato il DM attuativo che fissa i criteri e le modalità di attribuzione per l’esonero contributivo in favore dei lavoratori autonomi e dei professionisti iscritti alle gestioni previdenziali INPS e dei professionisti iscritti alle casse di previdenza.
Si tratta di un esonero parziale, perché la cifra stanziata dal Ministero deve soddisfare tutte le domande dei contribuenti che ne avranno diritto.
Inoltre l’esonero si riferisce ai contributi che sono in versamento nell’anno 2021, ovvero:
- per la gestione separata rate in versamento per chi ha iniziato a pagare a giugno o rate future per chi pagherà a partire da settembre, ma sempre entro l’anno 2021.
- per artigiani e commercianti, rate in scadenza a maggio (prorogata ad agosto), agosto e novembre 2021. È esclusa dal computo la rata di febbraio 2022.
Un aspetto importante di questo contributo è che il suo percepimento per gli aventi diritto non avrà influenza sul computo delle prestazioni pensionistiche, ovvero l’ammontare del proprio versato non sarà decurtato del contributo, che è considerato come un sostegno e non come un versamento mancato.
L’Inps, per chiarire alcuni dubbi e per fornire le indicazioni operative, ha emanato la sua circolare il 6 Agosto e ora sappiamo come comportarci per presentare le domande.
Chi può presentare domanda
Hanno diritto a presentare domanda di esonero contributivo parziale le P.IVA di:
- Artigiani e commercianti
- Gestione separata
- Professionisti iscritti a casse autonome
Per tutte e tre le categorie sono comprese le P.IVA aperte entro il 31/12/2020, mentre quelle aperte dopo l’1/1/2021 non hanno diritto a questo tipo di esonero.
Requisiti per poter presentare domanda
Per poter usufruire dell’esonero contributivo parziale è necessario rispettare tutti questi 5 requisiti:
– aver subìto un calo del fatturato o dei corrispettivi nell’anno 2020 superiore al 33% rispetto a quello dell’anno 2019
- questo requisito non rileva per chi è stato iscritto alla gestione previdenziale (ha iniziato l’attività) nel corso del 2020 (se hai aperto la p.iva nel 2020, quindi, non è necessario il calo di fatturato per poter beneficiare dell’esonero parziale);
- resta da chiarire come si devono comportare le P. IVA aperte a metà 2019, il cui fatturato presumibilmente potrebbe non essere sufficiente trattandosi di un periodo di soli 6 mesi, per fare il raffronto con quello dell’anno 2020;
– aver percepito nel periodo d’imposta 2019 un reddito complessivo di lavoro o derivante dall’attività che comporta l’iscrizione alla gestione non superiore a 50.000 euro.
– non essere titolari di contratto di lavoro subordinato
– non essere titolari di pensione
Oltre a questi requisiti, la fruizione del beneficio è subordinata al possesso della regolarità contributiva, ovvero è necessario presentare il DURC che attesta la regolarità dei versamenti previdenziali.
Contributo
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha messo a disposizione una copertura pari a 1500 milioni di euro e al momento non son previsti ampiamenti di questa copertura.
Ogni contribuente avrà a disposizione un contributo il cui importo massimo può arrivare a 3000 euro, nel limite della copertura prevista.
Ogni contribuente potrà sapere quale importo gli verrà effettivamente riconosciuto solo dopo che il Ministero avrà ricevuto tutte le domande e avrà stabilito i criteri di assegnazione.
Per questo motivo parliamo di contributo parziale: il Ministero riconoscerà contributi che potrebbero non essere a copertura totale del dovuto per il 2021 di ogni contribuente.
Quindi, una volta avuta l’assegnazione dell’importo riconosciuto, il contribuente dovrà procedere a versare la differenza dovuta per il 2021.
Scadenza
Le domande per Artigiani e Commercianti e Gestione Separata, devono essere presentate entro il 30 settembre, mentre quelle per le casse delle professioni autonome il termine di presentazione è il 31 ottobre (controlla sul sito della tua cassa le istruzioni specifiche).
Solo dopo la presentazione di tutte le domande (non è chiaro se la data tenuta in considerazione sia quella di settembre o di ottobre) il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali darà indicazione sugli importi riconosciuti e di conseguenza si procederà a calcolare la differenza da versare.
Se al momento del riconoscimento del contributo sono già state versate tutte le rate INPS del 2021, si può scegliere se:
- chiedere un rimborso, pari al contributo assegnato
- usufruire di una compensazione sugli importi futuri
Se invece si decide di sospendere il versamento delle rate in attesa dell’assegnazione del contributo, al momento del pagamento delle rate:
- non saranno applicati interessi per versamento tardivo per gli importi a conguaglio (fra il dovuto e il riconosciuto)
- saranno applicati interessi per versamento tardivo per le rate non ancora corrisposte ma dovute
Modalità di presentazione
Le domande possono essere presentate autonomamente o attraverso delega a un professionista, che opererà attraverso il cassetto fiscale del contribuente.
Se si presenta autonomamente è necessario essere in possesso dello SPID per accedere al portale dell’INPS (Spid ormai obbligatorio da ottobre 2020 per accedere al sito dell’INPS e dell’Agenzia delle Entrate)
Tienilo sempre a portata di mano e cambia la password di accesso con regolarità, secondo le scadenze che ti vengono comunicate.
Al momento le domande non sono ancora disponibili per il caricamento, ma mi auguro che a breve (visto che siamo già a metà agosto!) vengano pubblicate e rese accessibili.
Ti consiglio quindi di verificare se hai requisiti e decidere come presentare la domanda.
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Photo by Mike Moloney
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