Diventare grandi
Questa è la storia di Lisa, che ha aperto la partita iva nel 2014 con il regime agevolato e in pochi anni si è “trasformata” in una S.r.l. che fattura migliaia di euro all’anno.
(scritto con la sua autorizzazione)
Era novembre 2014 quando Lisa mi ha scritto una mail, per spiegarmi la sua situazione e chiedermi aiuto.
Lisa lavorava da qualche anno come impiegata in un’azienda. Aveva però un contratto che sarebbe scaduto nei successivi sei mesi e, contemporaneamente, aveva il sogno di voler sviluppare la sua attività in proprio come business coach.
La sua necessità iniziale era quella, ovviamente, di poter mantenere provvisoriamente anche il suo lavoro dipendente, per poter avere una base di reddito “sicuro” in fase di avviamento, in attesa del momento in cui la sua nuova attività sarebbe decollata e le avrebbe permesso di vivere solo con quei compensi.
A quell’epoca fiscalmente esisteva il regime agevolato denominato “dei minimi”, poi successivamente sostituito dall’ancora attuale regime forfettario.
L’obiettivo di Lisa era, quindi, quello, di testare la sostenibilità della sua nuova attività e capire quanto avrebbe speso di imposte e contributi nell’ipotesi di apertura della partita iva con il regime agevolato, contestualmente al mantenimento temporaneo del suo lavoro dipendente
Lisa aveva urgenza di capire inizialmente come essere inquadrata a livello fiscale (libera professionista o commerciante), doveva scegliere il codice ateco e fare chiarezza un po’ su tutto: cosa voglio vendere? come? quanto mi costa? di quali adempimenti devo occuparmi se apro la partita iva?
Dopo una prima consulenza, durante la quale abbiamo affrontato insieme, e risolto, tutti i suoi dubbi, ha quindi deciso di aprire la sua p.iva individuale nel regime dei minimi (dopo aver verificato con un file excel lai convenienza tra regime dei minimi o regime forfettario) mantenendo il suo lavoro dipendente per tutto l’anno 2015.
L’attività di Lisa ha iniziato a crescere piano piano, fino a quando, dal 2017 i suoi compensi hanno iniziato velocemente a salire, arrivando in pochissimo tempo a superare i 150.000 euro, cifra che inevitabilmente la obbliga ad uscire dal regime agevolato (che a quel punto era diventato il regime forfettario).
A questo punto c’è stata la necessità di valutare il da farsi: restare una partita iva individuale, ma con il regime fiscale “ordinario”, oppure valutare l’apertura di una società, date le sue previsioni di fatturato di oltre 400mila euro.
Abbiamo valutato tutte le ipotesi in gioco, analizzato costi e benefici nel dettaglio di ciascuna soluzione, fino ad arrivare alla decisione, maturata e portata a termine a inizio 2021, di costituire una società a responsabilità limitata unipersonale. In pratica una s.r.l. con una socia unica, lei.
Supportare la crescita in così breve tempo di questa bellissima realtà è stata per me un’esperienza professionale davvero stimolante.
Immaginare un sogno, vederlo materializzarsi e crescere fino a diventare un business internazionale di successo è davvero quello che io intendo quando dico che aiuto i piccoli business a diventare grandi, facendo un passo per volta, ma con tutta la consapevolezza necessaria.