Mettersi in proprio: qual è il momento giusto per farlo?
Se sei unə liberə professionistə, unə imprenditorə e stai cercando di avviare la tua attività in proprio, potresti trovarti di fronte a una scelta importante: quando è il momento giusto per aprire la Partita IVA?
Questa decisione richiede una valutazione attenta delle tue circostanze personali, finanziarie e professionali.
Decidere il momento giusto per aprire la partita iva è una scelta delicata che comporta anche una serie di rischi, e va valutata attentamente, sviluppando competenze, consapevolezza, pianificazione e organizzazione.
Il momento giusto per mettersi in proprio non è uguale e non è lo stesso per tutti, quindi è fondamentale effettuare una analisi lucida e consapevole.
Tecnicamente, aprire la partita iva diventa obbligatorio, in ogni caso, quando inizi a svolgere la tua attività con professionalità, continuità nel tempo, organizzazione.
Sono questi, infatti, i tre parametri che, fiscalmente ti identificano come “professionista”.
Se la tua attività, invece, viene svolta sporadicamente, in modo non professionale e senza organizzazione allora puoi definirti occasionale.
Ma come faccio a sapere quando iniziare?
Chi mi dice quando è arrivato il momento di aprire la partita iva?
È solo una questione di fatturato?
E se vendo on line?
La risposta ovviamente non è univoca e no, non è solo una questione di fatturato.
Partiamo, però, dall’affrontare alcuni temi di base che ritengo siano molto importanti per riflettere sulla natura del lavoro in proprio.
A volte si dice che “l’imprenditore nasce imprenditore”, cioè che abbia delle caratteristiche genetiche di base che lo identificano in questo modo. Esistono, però degli studi che ci dicono invece che, in realtà, l’attitudine a essere imprenditore non è solo genetica ma soprattutto data da una serie di fattori che si formano con l’esperienza, la formazione, l’ambiente in cui ci troviamo.
Per capire se sei prontə a metterti in proprio prova a partire rispondendo a queste domande:
- ho tutte le competenze tecniche che mi servono per poter intraprendere la mia attività in proprio?
- quanto riesco a gestire e a tollerare lo stress quotidiano?
- quanto sono capace di investire le mie energie personali per realizzare i miei progetti?
- quanto sono capace di aspettare con pazienza i risultati dei miei sforzi anche se tardano a venire?
- quanto sono propensə a correre rischi e ad affrontare situazioni di insicurezza?
- sono prontə ad affrontare e ad assumermi i rischi d’impresa (seppur magari il mio business è un piccolo business)?
- cosa significa per me cambiamento?
- so essere flessibile?
Inizia poi a riflettere sulle tue competenze, su quelle che hai già e su quelle che devi ancora sviluppare.
Avviare un business in proprio significa avere le competenze tecniche specifiche dell’attività che vuoi intraprendere. Se, ad esempio, vuoi aprire un’attività di produzione artigianale di borse devi avere le competenze in quel campo, saper fare materialmente le borse, sapere dove acquistare il materiale, sapere di quali attrezzature avrai bisogno, ecc.
Se invece, ad esempio, vuoi fare la fotografa, devi, ovviamente, saper fotografare. Quindi, prima di arrivare all’apertura della partita iva, sarà necessario attendere il tempo necessario a formarti in questo campo.
La decisione di mettersi in proprio comporta, poi, che il tuo mindset sia quello da imprenditrice, il che significa che devi essere in grado di assumerti il cosiddetto “rischio di impresa”, con determinazione, disciplina, metodo e organizzazione.
Se decidi di metterti in proprio, probabilmente, se lo hai, dopo un primo periodo di assestamento, dovrai lasciare il tuo lavoro da dipendente.
Passerai, quindi, da una situazione di stabilità, con un reddito fisso mensile, determinate tutele, orari fissi e un lavoro programmato (almeno parzialmente) dal tuo datore di lavoro a una situazione più “incerta”, dove avrai la responsabilità totale della tua attività, poche tutele, gli orari che decidi tu e un reddito che probabilmente non sarà fisso ogni mese. E’ stressante. Sei prontə ad affrontare questo cambiamento?
Prima di aprire la partita iva devi fare il tuo Business Plan.
Il business plan ti serve in primis per capire se il tuo progetto di business è sostenibile, cioè se sta in piedi dal punto di vista economico, ma non solo.
Nella tua analisi puoi seguire questa scaletta di massima
- individua il tuo target
- focalizza nel dettaglio il tuo business in tutti i suoi aspetti (cosa vendi, come lo vendi, a chi lo vendi)
- fai un piano economico almeno a 3-5 anni
- fai una lista dei costi fissi della tua attività
- fai una lista dei costi “variabili” della tua attività (contatta i fornitori, raccogli preventivi)
- chiediti se avrai bisogno di collaboratori, soci o dipendenti
- chiediti se hai bisogno di denaro da investire nell’attività e se intendi chiederli in banca, ad amici o familiari o se hai liquidità disponibile
- fai delle ipotesi dei prezzi dei tuoi prodotti o servizi, sulla base del tuo target e delle valutazioni del posizionamento della tua attività
- chiediti quanto vuoi guadagnare e in che modo puoi farlo sulla base dei servizi che offri o dei prodotti che vendi
Metti queste cose scritte nero su bianco. La scrittura fissa e chiarisce obiettivi e idee.
Una volta inquadrata nel dettaglio la tua attività, poi, fai una consulenza fiscale con unə commercialista per capire come inquadrare la tua partita iva e che tipo di regime fiscale puoi adottare in modo da non avere sorprese in merito quante imposte e contributi pagherai.
Iscriviti alla mia newsletter
Scrivo informazioni utili, con un linguaggio comprensibile e ti do dei suggerimenti su come gestire al meglio la tua attività in proprio.