Ancora una volta siamo qui a discutere di contributi previdenziali.
Ancora una volta in lotta per le modifiche alle aliquote contributive.
Gestione separata inps: cos’è, come funziona e cosa dovrebbe cambiare con la Legge di bilancio?
La L. 335/95 prevede l’iscrizione alla Gestione Separata INPS dei liberi professionisti titolari di Partita Iva, che esercitano attività non tutelate dalle rispettive Casse di previdenza professionali (in Italia si parla di circa 500.000 lavoratori).
Si tratta, ad esempio, di tutti quei professionisti non iscritti ad alcun ordine professionale: social media manager, coach, grafici, pubblicitari, ecc.
Tutti questi professionisti sono obbligati a versare annualmente in questa gestione la seguente percentuale calcolata sul proprio reddito imponibile:
- Per i professionisti che non sono titolari altra previdenza obbligatoria (cioè, ad esempio, non sono, in aggiunta alla p.iva individuale, titolari di un rapporto di lavoro dipendente)
27% = aliquota contributiva
+
0,72% = aliquota aggiuntiva per il finanziamento dell’onere derivante dall’astensione agli iscritti, che non risultino già assicurati ad altra forma previdenziale obbligatoria o pensionati, della tutela relativa alla maternità`, agli assegni per il nucleo familiare, alla degenza ospedaliera, alla malattia ed al congedo parentale.
27,72% totale
2. Per il professionisti già titolari di altra previdenza obbligatoria
24% = aliquota contributiva
La riforma Fornero del 2012 aveva previsto l’incremento di queste percentuali fino al raggiungimento di un complessivo 33,72% nell’anno 2018, percentuale che, fortunatamente ha subito uno stop con la Legge di stabilità dello scorso anno.
In questo contesto, è intervenuto pochi giorni fa il premier Renzi, durante la trasmissione televisiva “Porta a Porta”, sostenendo il suo impegno all’abbattimento delle aliquote ora in vigore.
La proposta, al tavolo con Acta, l’associazione di riferimento per i freelance, sarebbe quella di arrivare a questa soluzione:
25% = aliquota contributiva
1-1,5% = aliquota aggiuntiva
26-26,5% = TOTALE
Da una parte, quindi, una riduzione complessiva che potrà andare da un massimo di 1,72 ad un minimo di 1,22%, con una redistribuzione dei servizi a favore di quelli assistenziali.
Provando a fare qualche conteggio e ipotizzando un reddito imponibile di euro 20.000, la situazione è la seguente:
- Contributi obbligatori da versare ad oggi: euro 5.544
- Contributi obbligatori post riforma: euro 5.200-5.300
con un risparmio che va da un massimo di euro 344 ad minimo di euro 244.
Si sa che i tempi per arrivare alla approvazione definitiva e alla conseguente entrata in vigore con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale sono ancora lunghi, ma voglio essere fiduciosa e voglio pensare che questo sarà un piccolo regalo di Natale per tutti i liberi professionisti.
0 commenti