Fatture in cloud è un software che uso da due anni per gestire la mia fatturazione personale e che permette di generare fatture online, di preparare preventivi e di tenere sotto controllo ricavi e costi, in modo semplice e veloce, dal computer oppure da smartphone e tablet.
Inoltre, permette di agganciare il proprio account con quello del commercialista, in modo che lui possa scaricare la documentazione contabile ed agevolare lo scambio.
La maggior parte dei miei clienti lo usa e con molta soddisfazione.
Nei giorni scorsi, però, Fatture in cloud ha postato un video promo che ha scatenato l’inferno sul web (il video è questo: https://www.facebook.com/fattureincloud.it/videos/629621813865788/?hc_ref=PAGES_TIMELINE).
Il video riproduce un trentenne ingenuo e “bamboccione” che interagisce con la sua p.iva, identificata inizialmente come una bella ragazza tentatrice, per poi trasformarsi in un problema a lungo termine.
Un video frivolo e basato su stereotipi.
Il risultato?
Molti clienti di Fatture in cloud non hanno gradito, hanno trovato quel video offensivo, sessista e banale e hanno deciso di cambiare fornitore.
Self-doubt.
C’è sempre quella voce nella mia testa che dice “Devi fare meglio”, “Questo mio lavoro è abbastanza interessante?”, “Davvero qualcuno leggerà il mio libro?”, “Sono davvero brava a fare il mio lavoro?”, …
Robert Haringsma, psicologo, scrive:
“You can also never predict how other people will react to you, what they think of you or how they value your work”.
Noi possiamo influenzare il gioco, possiamo cercare di fare il massimo, ma non possiamo sapere come le persone reagiranno e come valuteranno il nostro lavoro.
E se succedesse a me?
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