28 Mar 2016

Nuovo regime forfetario – focus 5: calcolo di imposte e contributi

Dopo aver visto nello scorso focus quali sono i requisiti d’accesso al regime forfetario vediamo ora come si calcolano l’imposta sostitutiva e i contributi previdenziali in questo regime: un grande aiuto per capire quanto devi mettere da parte e non trovarti con brutte sorprese alla fine dell’anno.

Bisogna prima di tutto stabilire quale sarà il reddito soggetto a tassazione.

In questo regime fiscale si considera reddito imponibile (ossia reddito tassabile) quello formato dai soli ricavi che sono stati incassati nell’esercizio. Non si tiene conto, quindi, dei ricavi competenza (concetto che invece interessava i contribuenti che utilizzavano il regime dei minimi) e nemmeno di plusvalenze e sopravvenienze attive.

Ti ricordo che con questo regime fiscale agevolato le uniche spese che possono essere dedotte dal reddito imponibile sono:

  • i contributi previdenziali già versati e relativi al periodo d’imposta precedente (es. i contributi previdenziali versati nell’anno 2016 relativi al reddito 2015);
  • eventuali perdite fiscali percepite nei periodi d’imposta precedenti l’accesso al regime forfetario.

Entrando nel dettaglio del calcolo vero e proprio bisogna individuare, per prima cosa, in base all’attività svolta, il coefficiente di redditività (=PERCENTUALE DI FORFAIT) relativo, che costituisce la percentuale di ricavi/compensi che saranno soggetti a tassazione. L’imposta sostitutiva sarà calcolata quindi solo su quella parte di ricavi/compensi forfetariamente determinati.

Per trovare quella corrispondente al tuo codice Ateco verifica la tabella prevista dalla normativa.

Vediamo adesso due esempi:

  • Commerciante al dettaglio che nell’anno consegue ricavi per 25.000€

Sulla base della tabella prevista dalla Legge di stabilità 2016 la sua base imponibile sarà costituita dal 40% (=PERCENTUALE DI FORFAIT*) dei suoi ricavi, quindi da 10.000€.

 

Si calcolano prima di tutto i CONTRIBUTI INPS COMMERCIANTI, sulla base della aliquota che l’Inps determina annualmente.

L’iscrizione all’Inps commercianti implica il versamento obbligatorio dei contributi minimi annui, pari (per l’anno 2017) a 3.682,99€.

Il regime forfetario consente di poter usufruire di uno sconto pari al 35%.

I contributi obbligatori da versare nell’anno saranno dunque pari a 2.395€.

L’importo a debito sarà pertanto pari al maggiore tra il 23,64% dell’imponibile (23,64% di 10.000€) e il minimale.

Nel nostro esempio, visto che il 23,64% di 10.000€ è pari a 2.364€, sarà obbligatorio pagare il minimale, per un importo totale di 2.395€.

Questo importo sarà sottratto alla base imponibile, per il calcolo dell’imposta sostitutiva

(10.000€ – 2.395€ = 7.605€).

Se si tratta di una nuova attività, si applicherà l’imposta sostitutiva del 5%. Se, invece, si tratta di prosecuzione di attività già in corso, si applicherà l’imposta sostitutiva del 15%.

**NOTA: i contributi previdenziali deducibili sono quelli pagati nell’anno di riferimento. Nella figura dell’esempio qui sopra si ipotizza che i contributi versati nell’anno siano di importo pari a quelli calcolati per l’anno in corso.

  • Libero professionista che nell’anno incassa compensi per 22.000€

Sulla base della tabella prevista dalla Legge di stabilità 2016 la sua base imponibile sarà costituita dal 78% (=PERCENTUALE DI FORFAIT*) dei suoi ricavi, supponendo che rientri nella categoria delle “altre attività professionali”, quindi da 17.160 €.

 

Anche in questo caso si calcolano prima di tutto i CONTRIBUTI INPS GESTIONE SEPARATA, sulla base della aliquota che l’Inps determina annualmente. In questo esempio supponiamo che il contribuente non abbia ulteriori posizioni Inps aperte e, pertanto, si applichi l’aliquota del 25,72% (prevista per il 2017).

L’importo che risulterà a debito sarà pari al 25,72% su 17.160€, ossia 4.414€.

Questo importo sarà, poi, sottratto alla base imponibile per il calcolo dell’imposta sostitutiva (17.160€ – 4.414€ = 12.746€).

**vedi NOTA sopra.

Se si tratta di nuova attività si applicherà l’imposta sostitutiva del 5%, se invece si tratta di prosecuzione di attività già in corso si applicherà l’imposta sostitutiva del 15%.

A questo punto puoi agevolmente fare il calcolo di quello che ti resta in tasca, una volta pagata l’imposta sostitutiva e i contributi previdenziali.

[aggiornamento articolo dd 13 settembre 2017]

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83 Commenti

  1. Sofia

    Buongiorno Carlotta, complimenti per il suo articolo: chiarissimo e utile! Vorrei farle una domanda: se si hanno due o più codici ATECO, come si determina il coefficiente di redditività? Grazie!

    Rispondi
    • Carlotta

      Buongiorno Sofia,
      grazie per gli apprezzamenti!
      Con due codici Ateco si applicheranno due coefficienti di redditività sulla base dei compensi incassati per le due attività nell’anno.
      Carlotta

      Rispondi
  2. Vittoria

    Buongiorno Carlotta,

    libero professionista con doppia posizione (gestione separata INPS ed ENPALS) quindi applicazione aliquota 24%.

    Fermo restando ad € 17.160 come riportato nel suo esempio l’importo a debito del 24% è da calcolare sugli € 17.160 o su € 17.160 – contributi versati all’ENPALS?
    Oppure procedo in questa direzione {17.160-(17.160*24%)-contributi ENPALS)}?
    L’ENPALS si può dedurre nonostante ci sia un abbattimento dei costi forfetario?

    Grazie mille,
    Vittoria

    Rispondi
  3. Ilaria

    Grazie per l’articolo, il primo in cui arrivo a fine lettura sentendo di aver trovato con facilità e immediatezza tutte le risposte che cercavo.
    🙂

    Rispondi
    • Carlotta

      Grazie Ilaria!

      Rispondi
  4. Giacomo

    Complimenti per l’articolo Carlotta. Non mi è chiara però una cosa: per l’imponibile su cui calcoli i contributi alla Gestione Separata tu hai preso in considerazione l’importo forfetizzato. Non dovrebbero invece essere presi in considerazione i compensi incassati (- gli eventuali costi sostenuti)? Quindi nel caso in esame per il professionista dovremmo prendere 22000 euro per un totale di ben 6098 euro di contributi INPS.

    Rispondi
    • Carlotta

      Ciao Giacomo,
      per il calcolo dei contributi inps si considera l’importo forfettizzato.
      Buona serata
      Carlotta

      Rispondi
  5. joaxel77

    Ottimo articolo, bravissima Carlotta, grazie mille per i tuoi chiarimenti.
    Vorrei solo chiederti se per la parte commerciante, i ricavi comprendono anche i costi d’acquisto prodotto o sono esclusi dal conteggio ?
    In pratica se acquisto 10000 euro prodotto e ne ricavo 25000 di vendita, devo detrarre i 10000 del costo prodotto per ottenere il ricavo da tassare ?
    Scusa per la banalità della domanda ma non sono ferrato sull’argomento, tutto nuovo per me.

    Rispondi
    • Carlotta

      Nessun costo è deducibile per questo regime, se non i contributi previdenziali versati.
      Ciao

      Rispondi
    • Carlotta

      Ciao,
      per il conteggio devi considerare solamente i ricavi, e quindi 25.000 nel tuo esempio.
      Buona giornata
      Carlotta

      Rispondi
  6. Luigi

    Per quanto riguarda il regime forfettario , i contributi INAIL non si devono sottrarre insieme a quelli del’ imps? Grazie e complimenti.

    Rispondi
    • Carlotta

      Ciao Luigi,
      grazie per i complimenti.
      No, i contributi inail non sono deducibili.
      Carlotta

      Rispondi
  7. Alessandro

    Salve, ho visto i vostri schemi e sono spiegati alla perfezione. L ‘unico mio dubbio rimane sul 35% di riduzione che si può avere sulla contribuizione ai fini previdenziali. Inoltre nello schema dei professionisti si evince 4.757 € ma su può versare anche il minimo ? € 4.309,91 (IVS 4.197,96)
    E sul quel minimo si può avere riduzione del 35% ?
    Ed ultima domanda una persona che vuole vendere la sua bravura per modificare online informazioni ad aziende varie, a che codice ateco appartiene?
    La ringrazio e aspetto sua cortese risposta.

    Rispondi
    • Carlotta

      Ciao Alessandro,
      la riduzione del 35% è prevista solo per gli artigiani e i commercianti.
      Buona giornata
      Carlotta

      Rispondi
    • Carlotta

      Ciao Alessandro e grazie.
      La riduzione dei contributi è prevista solo per artigiani e commercianti.
      Buona giornata
      Carlotta

      Rispondi
  8. Alessia

    Buongiorno Carlotta e grazie per i Tuoi articoli
    Ho un solo dubbio: nel Tuo articolo parli di INPS “gestione separata” con aliquota 27,72%; non mi sembra sia applicabile alla attività che andrò tra poco ad intraprendere (Medico veterinario) che mi dicono sia soggetta solo al contributo ENPAV, con aliquota 2%
    In pratica, se ho ben capito, avendo un reddito presumibile nel 2016 di ca 12.000 €, dovrei pagare il 5% del 78% di 12.000€, come tassazione persone fisiche d il 2% di 12.000€ di ENPAV
    E’ corretto?
    grazie per la Tua cortesia
    Alessia

    Rispondi
    • Carlotta

      Ciao Alessia,
      il mio post era relativo al caso di un professionista iscritto appunto in gestione separata inps.
      Se hai piacere contattami per avere una consulenza specifica sul tuo caso.
      Grazie mille
      Carlotta

      Rispondi
    • Carlotta

      Ciao Alessia,
      l’enpav ha un trattamento che dipende dallo statuto adottato dall’Ente specifico.
      Per poterti rispondere dovrei analizzare nel dettaglio la disciplina dell’Ente di previdenza (sono tutti diversi).
      Se hai piacere mandami una mail a cc@carlottacabiati.com
      Grazie
      Carlotta

      Rispondi
  9. Alberto Alberani

    Dott.ssa mi scusi, visto che è un caso simile al mio nel caso del libero professionista a 22.000 € quanto rimane realmente in tasca? a titolo di esempio…grazie mille

    Rispondi
    • Carlotta

      Ciao Alberto,
      se hai piacere possiamo fissare una consulenza personalizzata per poter effettuare un calcolo esatto di quello che ti rimane, in base alla tua situazione complessiva.
      Puoi scrivermi a cc@carlottacabiati.com
      Grazie
      Carlotta

      Rispondi
  10. oscar

    buongiorno carlotta, semplice ed sintetica nell’esemplificare quanto disposto dal legislatore. ottimo articolo, interessante.
    cmq, mi sorge una domanda: la riduzione prevista dall’INPS del 35% della contribuzione dovuta (circ. INPS n. 35/2016) quando si dovrebbe applicare???
    grazie in anticipo

    ciao

    Rispondi
    • Carlotta

      Ciao Oscar,
      la riduzione del 35% si può richiedere con opzione da comunicarsi in forma telematica entro la fine di febbraio dell’anno successivo.
      Buona giornata
      Carlotta

      Rispondi
  11. fabio

    buonasera carlotta e complimenti avrei un quesito da chiederle io ho aperto l’11aprile 2016 partita iva regime forfettario come agente immobiliare con ricavi annui di euro 25.000,00 ma avendo aperto dall’11 aprile quest’anno quanti ricavi posso fatturare. grazie buona serata Fabio

    Rispondi
    • Carlotta

      Ciao Fabio, per sapere quanto puoi incassare nel 2016 devi fare una proporzione dei compensi massimi incassabili in base ai giorni di apertura.
      Quindi il calcolo è: 25.000/365*265, quindi al massimo 18.000 euro.
      Buona giornata
      Carlotta

      Rispondi
  12. Maurizio

    Ciao Carlotta,
    ho scoperto di avere una commercialista che non capisce nulla. ho aperto l’attività a fine febbraio 2016 sono ancora in tempo a chiedere la riduzione del 35% dei versamenti INPS?
    grazie e buona serata
    Maurizio

    Rispondi
  13. Maurizio

    Buonasera Dott.ssa Carlotta
    Innanzitutto complimenti. Avrei un dubbio da chiederle, la riduzione del 35% per i versamenti INPS fino a quando si può chiedere. Io ho un’attività imprenditoriale di casa vacanza aperta il 29 febbraio 2016 ma non so se la mia commercialista al momento dell’apertura ne ha fatto richiesta.
    Grazie e ancora complimenti

    Rispondi
    • Carlotta

      Buongiorno Maurizio,
      la circolare Inps stabilisce che la domanda debba essere presentata “con la massima tempestività rispetto alla data di ricezione della delibera di avvenuta iscrizione alla gestione previdenziale”.
      Ciao!
      Carlotta

      Rispondi
  14. Chiara

    Buonasera Dottoressa,
    Un meccanico inquadrato come artigiano che presta la sua opera presso varie officine sparse sul territorio ha diritto a ricevere un rimborso spese (vitto e alloggio) non imponibile (cioè che non faccia cumulo con i ricavi tassabili a forfettario)?
    Grazie mille,
    Chiara

    Rispondi
  15. franco

    Salve Carlotta,
    grazie per l’articolo molto chiaro e preciso.
    Ricapitolando, per un professionista, il calcolo del reale guadagno può essere fatto in questo modo?

    guadagno = fatturato – inps – imposta sostitutiva

    Se non ho fatto male i conti si tratta del 69% circa del fatturato. Mi può confermare questa cosa?

    Grazie

    Rispondi
    • Carlotta

      Buongiorno Franco,
      si, a grandi linee il conteggio è corretto.
      Ciao
      Carlotta

      Rispondi
  16. valeria

    Ho aperto la partita IVA altre attività professionisti il 24 marzo 2016 e entro fine anno ho incassato 21892 (comprensivo del 4% di contributi per la gestione separata) Facendo il calcolo delle giornate (282) risulta che avrei dovuto incassare un massimo di 16914 ….. Cosa succede visto che ho sforato?

    Rispondi
    • Carlotta

      Ciao Valeria,
      avendo superato la soglia massima di incassi uscirai dal regime forfetario a partire dall’anno 2017.
      Ciao e buone feste
      Carlotta

      Rispondi
    • Carlotta

      Ciao Valeria,
      purtroppo fuoriesci dal regime forfetario a partire dall’anno 2017.
      Carlotta

      Rispondi
  17. Alice

    Buonasera Dottoressa,ho trovato i suoi articoli interessanti e di face comprensione.. Finalmente..Avrei una domanda..Dal momento che tra qualche mese dovrei aprire partita iva nella categoria benessere..Codice ATECO 96..Se dovessi per il primo anno fatturare poco..Dai 3000 ai 5000 euro.. Seguo stesso il suo calcolo ai fini dei contributi Inps..Oppure ho un minimale da pagare? È così chiara nei suoi articoli che nonostante io sia di Varese.. Valuterei l’opzione di farmi seguire da lei..Ma di quello ne parleremo privatamente..La ringrazio .Alice

    Rispondi
    • Carlotta

      Ciao Alice,
      dipende che cosa intendi per partita iva nella categoria benessere.
      Se rientri tra gli artigiani o i commercianti dovrai pagare in ogni caso i minimali inps. Se la tua attività è di lavoro autonomo pagherai soltanto in base al fatturato.
      Ciao
      Carlotta

      Rispondi
  18. Andrea Barba

    Ciao Carlotta,
    Grazie per l’articolo e complimenti. Sono interessato all’apertura di una p.iva a regime forfettario. Come ci si comporta nel caso in cui si volessero usare più codici ateco, magari appartenenti a categorie diverse come, ad esempio, artigianato e libera professione (dei quali la libera professione sarebbe l’attività primaria)? I codici ateco possono anche essere più di due, tipo una decina? Scusa se alcune domande ti sembrano stupide ma ho cominciato da poco a sondare il terreno.

    Rispondi
  19. andrea

    Buongiorno dott. Carlotta sono un coltivatore diretto inscritto a settembre 2016 volevo sapere come funziona la gestione e separata nel mio caso è se posso pagare le tasse inps in base al.mio reddito
    grazie buon lavoro

    Rispondi
    • Carlotta

      Ciao Andrea,
      se hai piacere scrivimi così analizziamo la tua situazione in dettaglio.
      Buona giornata
      Carlotta

      Rispondi
  20. Davide Zucchelli

    Salve Dottoressa Cabiati, grazie per il suo post, chiaro ed esauriente 🙂

    Avrei tuttavia necessità di alcune conferme:

    – come artigiano in regime forfettario, con una nuova attività aperta nel 2017 (e relativa richiesta di accesso alle agevolazioni all’INPS entro il 28 febbraio), dovrei pagare contributi previdenziali come da minimali agevolati, ovvero il minimale previsto per gli artigiani di circa 3.600 euro, ridotto del 35%?

    – avendo svolto attività professionale in proprio nel regime dei minimi fino al 2013 (sebbene come professionista, appunto, e non come artigiano/commerciante), potrei usufruire della riduzione ulteriore del 5% sull’aliquota forfettaria? (ho letto che non bisogna avere svolto attività professionale per i 5 anni precedenti).

    Inoltre, essendo in procinto di avviare un’attività e dovendo prendere decisioni importanti riguardo il regime da adottare, mi chiedo se esistono regimi agevolati alternativi per chi ha bassi redditi, ma che consentano di considerare ricavi e costi nel calcolo dell’imponibile ai fini contributivi, un po’ come il regime dei minimi che ho utilizzato alcuni anni fa anche se, in quel caso, non era prevista alcuna agevolazione INPS 🙁 La ringrazio per qualsiasi informazione potrà darmi.

    Davide Zucchelli
    Botteghino di Zocca (BO)

    Rispondi
    • Carlotta

      Buongiorno Davide, l’unico regime fiscale agevolato esistente è quello forfetario.
      Grazie per tutte le tue domande. Ti chiederei, però, di scrivermi via mail a cc@carlottacabiati.com per una consulenza ad hoc.
      Ciao
      Carlotta

      Rispondi
  21. Giovanni

    salve, ho più di 35 anni ed ho aperto la partita Iva (consulenza imprese – non sono previsto albi professionali ect..) con il regime dei minimi (gestione separata) nel settembre 2012.
    faccio presente non supero i 30.000 euro di fatturato ed cosi anche gli altri requisiti acquisti etc…)

    Domanda:
    Essendo trascorsi i 5 anni (2012-2016) con il decorrere del 2017 ho diritto al regime forfettario? o entro direttamente al regime ordinario dei minimi?
    il mio commercialista non è stato chiaro.
    grazie mille
    ……

    Rispondi
  22. Giovanni

    Errata corrige:
    Commento in attesa d’approvazione.
    salve, ho più di 35 anni ed ho aperto la partita Iva con il regime dei minimi (gestione separata) nel settembre 2012.
    faccio presente non supero i 30.000 euro di fatturato ed cosi anche gli altri requisiti acquisti etc…), (svolgo attività di consulenza alle imprese e non sono previsti albi professionali ect..)

    Domanda:
    Essendo trascorsi i 5 anni (2012-2016) con il decorrere del 2017 ho diritto al regime forfettario? o nel 2017 entro direttamente al regime ordinario?

    il mio commercialista non è stato chiaro.
    grazie mille
    ……

    Rispondi
    • Carlotta

      Ciao Giovanni,
      se hai i requisiti per l’accesso al forfetario entri in questo regime agevolato che è un regime naturale.
      Buona giornata
      Carlotta

      Rispondi
  23. paolo Federico

    Ciao Carlotta e complimenti per la chiarezza e professionalità. Se cortesemente puoi indicarmi quando effettivamente va fatto il primo versamento dei contributi inps ridotti. Mia figlia ha iniziato l’attività di agente di commercio il 30 maggio 2016 con il regime forfettario. Tante grazie.

    Rispondi
    • Carlotta

      Buongiorno,
      grazie per i complimenti.
      Se ha iniziato il 30 maggio direi che il primo versamento dovrebbe essere già stato caricato dall’Inps nel cassetto fiscale di tua figlia con scadenza 16 agosto 2016.
      Carlotta

      Rispondi
  24. Antonio Castiglione

    Salve,
    Mi complimento per gli articoli molto chiari.
    Le scrivo poichè non mi è ben chiara una cosa, lei scrive nel paragrafo (Commerciante al dettaglio che nell’anno consegue ricavi per 25.000€) riguardo l’INPS che l’importo che risulterà a debito sarà pari al 23,19% su 10.000 €, ossia 2.319 €. Ma leggendo sulla circolare dell INPS da lei linkata, per commercianti esiste un minimo di 3.613,02 , calcolato su un reddito minimo di 15000 euro circa.
    Quindi nel suo esempio l’INPS sarebbe dovuto essere di 3613 Euro.
    Grazie. Antonio

    Rispondi
    • Carlotta

      Ai sensi della circolare 35 del 19/2/2016, è possibile, su opzione, versare i contributi minimi ridotti del 35%.

      Rispondi
  25. sabrina morroni

    mi scusi ma non ho capito la comunicazione telematica per ottenere le agevolazioni contributive spetta solo ad artigiani e commercianti vero? E i professionisti pagano il 32,72% non essendo iscritti ad altre forme pensionistiche?

    Rispondi
    • Carlotta

      Si Sabrina, l’agevolazione è solo per artigiani e commercianti. L’aliquota dei liberi professionisti è scesa dal 2017 al 25,72%

      Rispondi
  26. Davide

    Buon giorno io sono un Po ignorante in materia dovrei aprire una p.iva forfettaria ma ho paura dei costi fissi io lavoro nel campo edile quindi inps e inail…ma se non lavoro devo pagarli lo stesso o si pagano anche quelli in base all’imponibile
    Grazie ancora

    Rispondi
    • Carlotta

      Ciao Davide,
      inps e inail fissi sono obbligatori anche se il tuo fatturato fosse zero.
      Ciao
      Carlotta

      Rispondi
  27. Marida

    buongiorno Carlotta
    sto aprendo una partita Iva come libera professionista (Cod.Ateco 741090) in regime forfettario 2017 e avrei bisogno di chiarimenti: l’iscrizione alle Gestione Separata è necessario farla solo al superamento di € 5000,00 oppure è necessario farla subito? il versamento dei contributi, che se non ho capito male dovrò effettuare nel 2018 sul reddito imponibile effettivo del 2017, è dovuto solo sull’eccedenza dei 5000 € o su tutto il reddito? Ultima domanda: sono previsti contributi minimi dovuti in ogni caso?
    grazie
    Marida

    Rispondi
    • Carlotta

      Ciao Marida,
      quante domande!
      Devi effettuare subito l’iscrizione alla gestione separata entro 30 gg dall’apertura della p.iva.
      Se hai bisogno di una consulenza ad hoc, scrivimi una mail.
      Grazie
      Carlotta

      Rispondi
  28. Francesco

    Ciao Carlotta,

    sono un pò confuso dallo schema fatto a mano per i commercianti..dove sono i contributi fissi, seppure ridotti del 35% (3.613-35%=2.348,45)?

    Inoltre, il 23,19% non si paga sull’eccedenza tra fatturato e 15.549 euro?

    Grazie.

    Rispondi
    • Carlotta

      Ciao Francesco,
      nell’esempio l’imponibile (importo su cui si calcolano i contributi inps) è inferiore al minimale e, pertanto, si pagheranno solo i contributi inps fissi scontati.
      Buona giornata
      Carlotta

      Rispondi
      • Francesco

        Ciao Carlotta, grazie per la risposta..sono ancora più confuso di prima..quindi l’INPS si calcola sull’importo dove sono già stati detratti i costi a forfait?

        Questo significa che, ad esempio per un procacciatore con compenso 25.000 e calcolo dell’imponibile al 62%, l’INPS si calcola su 15.500 e quindi, in pratica, si pagano solo i contributi fissi?

        Io calcolavo l’INPS su 25.000 ed il reddito imponibile per il calcolo del 5% su 15.500.

        Grazie!

        Rispondi
        • Carlotta

          Si Francesco. L’inps si calcola sul reddito imponibile. Buona giornata!

          Rispondi
  29. Michele

    Salve e complimenti per gli articoli.
    Mi conferma che per i liberi professionisti senza cassa non si può applicare la decurtazione del 35% sui contributi Inps? E per quelli iscritti ad un albo professionale come funziona, mi può gentilmente fare un brevissimo esempio? Grazie.

    Rispondi
    • Carlotta

      Ciao Michele,
      nessuno sconto sui contributi inps dei liberi professionisti nè di quelli dei professionisti iscritti ad una cassa previdenziale (es. architetti).

      Rispondi
  30. igor

    Ma l’inail per gli artigiani autonomi senza collaboratori o dipendenti non si può dedurre dal calcolo sul reddito? E per i commercianti?

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    • Carlotta

      No Igor, non si può dedurre.

      Rispondi
  31. Graziano

    Buonasera dottoressa,
    grazie innanzitutto per la sua chiarezza e semplicità nell’esporre concetti che sembrano sempre estremamente tortuosi e complicati.
    Per la mia domanda, le faccio riferimento al suo secondo schema, quello relativo al regime forfettario. Essendo ingegnere e dovendo pagare inarcassa, mi si chiede un contributo soggettivo di 14,5% da applicare sul “reddito professionale netto”. Cosa si intende per “reddito professionale netto”, quel 17.160€ imponibile del suo esempio? O i compensi incassati quindi 20.000?
    Spero che la domanda sia stata posta in maniera corretta e chiara e la ringrazio in anticipo per la cortese risposta.

    Rispondi
    • Carlotta

      Solitamente le istruzioni di Inarcassa alla compilazione della dichiarazione reddituale indicano nello specifico il rigo della dichiarazione dei redditi cui far riferimento per il calcolo. In ogni caso si dovrebbe far riferimento all’imponibile.
      ciao

      Rispondi
  32. Fabiana Nogueira

    Ciao Carlotta, perfette le spiegazioni, tra tutti i siti che ho visto, questo è assolutamente il migliore! Quindi l’imponibile per il calcolo dei contributi previdenziali è 78% degli incassi, giusto? E una domanda, il contributo INPS sarebbe 25,72% o il 27,72? Grazie infinite!

    Rispondi
    • Carlotta

      Ciao Fabiana,
      grazie!
      Si, l’imponibile per un professionista è il 78% degli incassi e il contributo a partire dal 2017 è del 25,72%.
      Buon pomeriggio
      c.

      Rispondi
  33. Daniele M.

    Carlotta ti ringrazio per la tua chiarezza.
    Io sono dipendente part/time quindi già verso INPS e aprendo partita iva come libero professionista, se ho capito bene, pagherò il 24% sul reddito abbattuto.

    La mia domanda: se fatturo 10mila come compenso di cui 2mila sarebbero rimborsi spese documentabili (trasferte: rimborso chilometrico, spese di eventuali vitto e alloggio), per iniziare i calcoli userò la cifra di 10mila o di 8mila? Grazie mille!

    Rispondi
    • Carlotta

      Ciao Daniele,
      grazie della domanda.
      Vengono esclusi da tassazione solamente i rimborsi in nome e per conto del cliente, quindi purtroppo no rimborso km o vitto e alloggio, a meno che le fatture siano intestate al tuo cliente.
      Ciao
      Carlotta

      Rispondi
  34. stefano samori

    Libero Professionista.
    Sei chiarissima. Davvero complimenti.
    Ho solo un dubbio, i contributi inps si detraggono in base all’anno solare in cui si sono pagati (acconto di giugno e primo saldo di novembre) o come indicato nello schema a prescindere dal momento del versamento ?

    Rispondi
    • Carlotta

      Ciao Stefano,
      si deducono i contributi PAGATI. Nell’esempio per semplicità ho ipotizzato il pagamento.

      Rispondi
  35. Omar

    Buonasera, una domanda rapida.
    Aprendo partita iva nel 2017 come professionista pagherei nel 2018 i contributi INPS e Imposta sostitutiva sul 78% del fatturato del 2017. Ma come funziona con gli acconti sull’anno successivo? Perchè mi hanno detto che bisogna versare anche il 100% dei contributi inps (50 a giugno e 50 a novembre) e il 100% dell’imposta (40 a giugno e 60 a novembre). In questo modo mi troverei a pagare il doppio delle tasse nel 2018 sul fatturato del 2017. E’ corretto? Grazie

    Rispondi
  36. Giuseppe Zattini

    Gentile Dottoressa, un professionista da alcuni anni in regime ordinario con bassissimi ricavi può passare al regime forfettario? Essendo ai fini contributivi nella gestione separata Inps deve inoltrare la domanda telematica all’Ente stesso? Grazie

    Rispondi
    • Carlotta

      Caro Giuseppe,
      puoi accedere al regime forfetario, ma controlla le eventuali opzioni che hai esercitato restando in regime ordinario.
      Relativamente invece alla gestione separata inps non è necessario fare alcuna domanda telematica. Lo sconto del 35% è previsto solo per artigiani e commercianti in regime forfetario.
      buona serata
      Carlotta

      Rispondi
  37. Faber

    Grazie, articolo ben fatto che mi è stato molto d’aiuto! 🙂

    Rispondi
    • Carlotta

      Mi fa piacere!

      Rispondi
  38. Gianluca

    Buonasera Dottoressa volevo farLe una domanda per eliminare dei dubbi che ho:
    Ho aperto la partita iva con regime forfettario nel maggio 2016, nel calcolo per l’imposta sostitutiva che sarà al 5% devo sottrarre il 27,72% sul l’imponibile che verserò il 30/06/2017 alla gestione separata INPS?
    La ringrazio anticipatamente per l’aiuto e Le porgo cordiali saluti

    Rispondi
    • Carlotta

      Ciao Gianluca, scusa vedo solo ora il tuo commento!
      Ho aggiornato proprio ora il post con le aliquote correnti.
      Se hai aperto la p.iva nel 2016 in fase di dichiarazione dei redditi modello Redditi 2017 anno 2016 non potrai dedurre alcun contributo in quanto nell’anno di riferimento, il 2016 appunto, non hai versato nessun contributo previdenziale.
      Potrai dedurre il prossimo anno nel modello Redditi 2018 i contributi pagati nel 2017.
      Buon pomeriggio

      Rispondi
  39. Daniele

    Salve Carlotta. A Gennaio 2018 dovrei aprire la partita iva come consulente scientifico. Potrò usufruire dell’agevolazione IRPEF al 5%? Nel 2015 (da Ottobre a Dicembre) aprii la p. iva con codice Ateco differente (procacciatore) per 3 mesi senza però mai emettere fattura. Grazie Daniele
    P.s. ti ringrazio per la chiarezza con la quale hai esposto l’argomento

    Rispondi
  40. Marco

    Ciao Carlotta, scusami, nell’esempio del forfettario tu calcoli il 5% (e 15%) relativo all’imposta sostitutiva IRPEF elaborandolo dal totale generato dopo aver calcolato il 25,72 dell’INPS. Sicura che invece non vada calcolato direttamente dall’imponibile generato dal coefficiente di redditività (e quindi dai 17160 euro)?
    Inoltre nell’imponibile non andrebbero detratti anche gli acconti e saldi versati nell’anno precedente ? Grazie e buon lavoro, scusa per il tu.

    Rispondi
    • Carlotta

      Ciao Marco, si certo, infatti nell’articolo trovi una nota che spiega la semplificazione fatta. Buon pomeriggio!

      Rispondi
  41. Marco

    La deducibilità è prevista dal TUIR (Testo Unico Imposte sul Reddito), DPR 917/1986 articolo 10, comma 1, lettera e):

    [si deducono dal reddito] i contributi previdenziali ed assistenziali versati in ottemperanza a disposizioni di legge, nonché quelli versati facoltativamente alla gestione della forma pensionistica obbligatoria di appartenenza, ivi compresi quelli per la ricongiunzione di periodi assicurativi.

    Rispondi

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