19 Mag 2017

Freelance: formazione e vitto/alloggio deducibili, finalmente!

Finalmente buone notizie per i freelance! La formazione, si sa, viene prima di tutto.

La riforma del Jobs Act autonomi porta con sé nuove regole e importanti tutele che interessano l’attività dei liberi professionisti.

Le norme del Jobs Act autonomi si applicano ai lavoratori autonomi, come definiti dal codice civile, ai lavoratori parasubordinati e alle collaborazioni occasionali. Restano esclusi gli artigiani e commercianti.

A partire dal 1 gennaio 2017 tutti gli artisti e professionisti possono dedurre interamente le spese di formazione e aggiornamento professionale, comprese quelle di viaggio e soggiorno, fino ad un tetto massimo di euro 10.000 all’anno.

 

Non male no?

Fino al 2016, infatti, tutti i costi sostenuti per partecipare a convegni, congressi o corsi di aggiornamento professionale, comprese tutte le spese inerenti relative al convegno, subivano una limitazione alla deducibilità pari al 50%. In pratica, se il prezzo del corso di formazione fosse stato di 1.000 euro, la deducibilità ai fini del calcolo delle imposte sarebbe stata solamente di 500 euro (come se l’inerenza della formazione fosse discutibile, posto che per alcune categorie di professionisti la formazione è addirittura obbligatoria…).

In questo contesto il concetto di deducibilità è stato ampliato anche con riferimento alle spese di viaggio e alloggio, e quindi alle spese per pasti e soggiorni sostenute nel corso degli eventi.

Ma su alberghi e ristoranti c’è di più!

Se, durante lo svolgimento di un incarico per conto del tuo cliente, sostieni dei costi (ad esempio pasti o spese per l’albergo), dal 2017 questi costi possono essere dedotti interamente.

 

In pratica adesso funziona così.

a) il professionista stipula un incarico professionale con il suo cliente nel quale è previsto il rimborso delle spese sostenute per lo svolgimento dello stesso;

b) il professionista sostiene in proprio i costi di vitto e alloggio per lo svolgimento dell’incarico e si fa rilasciare fattura;

c) il professionista riaddebita in fattura al suo cliente le spese sostenute per l’incarico, insieme al compenso pattuito;

d) il professionista a questo punto potrà dedurre al 100% le spese che ha riaddebitato al suo cliente, spese che, fino ad ora subivano limitazioni pesanti dato che erano deducibili nella misura del 75% del loro ammontare e per un importo massimo del 2% dell’ammontare dei compensi percepiti nel periodo di imposta.

Un passo avanti per il riconoscimento del lavoro dei freelance, sicuramente.

Viene inoltre previsto, superando tutti gli assunti esistenti, che, in caso di spese sostenute direttamente da parte del committente/cliente (il cliente, ad esempio, decide di pagare autonomamente e direttamente le spese dell’albergo del professionista incaricato), tutte le spese relative all’esecuzione dell’incarico conferito e sostenute direttamente dal committente non costituiscono compensi in natura per il lavoratore autonomo.

 

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Carlotta Cabiati

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3 Commenti

  1. Tatiana

    Ciao Carlotta, grazie per il bel post! Ma nel caso dell’hotel la fattura deve essere a nome mio o del cliente?

    Rispondi
    • Carlotta

      Ciao Tatiana, grazie!
      La fattura può essere a nome tuo
      Buona giornata!
      c.

      Rispondi
  2. stefano samori

    Non vale per i forfettari, purtroppo.

    Rispondi

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