Lo scorso anno, presa dall’entusiasmo, appena rientrata dal Freelance Camp 2016, avevo mandato una mail ad Alessandra:
“Nel 2017 voglio fare uno speech anche io!”.
Poi a marzo sono state aperte le iscrizioni e i biglietti sono stati bruciati in due giorni (dico 2) e io proprio in quei giorni ero senza carta di credito perchè me l’avevano clonata…
Merd…(ops)
Fortunatamente un mese più tardi sono stati messi in vendita degli ulteriori pass e questa volta non mi sono fatta scappare l’occasione.
Biglietto comprato e proposta speech inviata (e accettata)!
Faccio sempre così. Mi lancio d’impulso nelle cose senza pensare che poi un giorno sarebbe davvero arrivato il momento di salire su quel palco, davanti a quel pubblico pazzesco di stupendi freelance.
Paura????
Si, tanta.
Ma dicono che per crescere bisogna uscire dalla propria comfort zone, no?
Quindi via, si parte!
Ecco qui il mio speech di sabato mattina, con la faccia rossa come un peperone e una sete incredibile.
Ci sono cose fondamentali che un freelance deve sapere anche se ci fanno paura.
E’ andata, ho pensato quando ho finito, e ora mi rilasso davvero.
Poi, sabato dopo il pranzo, è arrivato Enrico Marchetto, con il suo speech “5 cose che farei su Facebook se fossi un freelance”.
Lui è stato fantastico e io, sacrificata per il bene di tutti i freelance. Dopo tutto erano critiche costruttive, no?
Solo per questo, ti perdono.
E perchè grazie al tuo speech il buon Giorgio Minguzzi si è scatenato su Twitter:
Insomma, siamo già a casa, con la spiaggia nel cuore.
E’ stato fantastico, atteso da tempo, goduto al 110%.
Grazie a tutti, davvero tutti, non vedo l’ora di rivedervi di nuovo, rifacciamolo, io se volete mi impegno ad organizzarlo sulla neve delle Dolomiti 🙂
Grazie a te!
Riesci a rendere interessante questo tema? Tu sei pazza (oppure sei brava, devo ancora decidere)
ahahha, grazie!